Fonte Veganzetta
Domani 23 giugno 2014 presso il Tribunale di Brescia si apre il processo contro Green Hill.
I quattro imputati sono accusati di maltrattamento e uccisione ingiustificata di Animali. I fatti si riferiscono alle condizioni di detenzione e a un centinaio di cuccioli trovati morti per congelamento all’interno del lager di Green Hill a Montichiari.
Come antispecisti non possiamo aspettarci nessun tipo di giustizia all’interno di un’aula di tribunale.
All’interno di quel lager sono nati e reclusi migliaia di Animali non umani, poi deportati all’interno di altre strutture lager dove venivano sistematicamente seviziati, torturati e successivamente uccisi, dopo essere stati sfruttati nei modi più disumani che la nostra specie (unica capace di tanta crudeltà) impone loro.
In quell’aula non credo che possa essere resa giustizia e riconoscimento all’individualità di quelle persone non umane. Sarà soltanto l’ennesima celebrazione di discussioni e applicazioni di leggi speciste, che regolano il rapporto di dominio dell’Umano sulla natura e su altri esseri senzienti che condividono con noi questo pianeta. Si discuterà del maltrattamento e uccisione non perché sbagliati, ma semplicemente perché il lager non si è attenuto alle leggi che disciplinano le modalità mediante le quali questi esseri devono essere sfruttati e uccisi.
Ricordando che l’unica forma di giustizia percorribile in favore di chi è oppressa/o è la liberazione totale, ritengo che un mondo più giusto sia possibile solo nella presa di coscienza individuale che riconosca nell’altro non un diverso da temere o sfruttare, ma un individuo che desidera vivere liberamente, e verso il quale non è possibile alcuna pratica di sfruttamento e dominio.
Per ridare libertà a tutte/i dobbiamo impegnarci nelle nostre scelte quotidiane: perché il nostro convivere con gli altri sia una forma di solidarietà e rispetto. Nulla cambia se parliamo di un Cane, un Topo, una Mucca o un Maiale.
Auspico forme di lotta di tipo individuale attraverso pratiche quotidiane che non contemplino l’uso degli Animali come cibo, vestiario, divertimento.
Credo in forme di cambiamento sociale e culturale verso un nuovo paradigma in cui l’Umano non sia più al centro del pianeta, sentendosi in diritto di dominare e sfruttare altri esseri e la natura.
Auspico anche nell’azione diretta, come forma di intervento urgente e indispensabile per aiutare i nostri compagni oppressi e sfruttati, creando nuove possibilità di libertà.
Perché la libertà è per tutti o non è per nessuno.
Perché ogni ogni gabbia è un esercizio di dominio che ci coinvolge tutti.
Libertà per tutte/i.
Luana Martucci