Liberi tutti, anche noi
Eravamo proprio lì, vi osservavamo attraverso le fessure. Siamo quelli del TIR che ieri, 29 febbraio 2012, alle 16 circa, era fermo per il blocco della SS24 a Bussoleno.
Ora siamo al mattatoio. Quello di via Traves. Quello in cui si realizza ogni giorno la forma più mostruosa di oppressione.
Fra pochissimo, convinto di averne il diritto, un macellaio cancellerà la nostra vita. Fra pochissimo la nostra vita diventerà merce da rivendere a chi è convinto che sia giusto comprarla.
Chi aprirà il nostro corpo allarga le braccia e dice, anche lui, che quello è solo il suo lavoro.
Che così va il mondo perché così è sempre stato. Che la maggior parte di quelli che lavorano lì sono brave persone. Che hanno cura dei loro bambini. Che lo fanno per lo stipendio. Tutti recitano la litania liberatoria che bisogna prendersela con chi sta sopra. La scusa di essere solo parte del sistema è il detersivo che usano tutti per lavare il sangue dal grembiule e candeggiare la responsabilità individuale di chi fa un lavoro sporco armato di mannaia o manganello. La realtà però è certa: si muore sempre per mano dei macellai o dei soldati, non di chi comanda. Se le ruote non obbediscono, chi sta al volante non va da nessuna parte.
Ieri vi abbiamo sentito urlare le vostre ragioni e, state sicuri, possiamo comprenderle meglio di chiunque di voi. Nessuno più di noi sa cosa vuol dire non avere un futuro e finire nel tritacarne della razza padrona.
Però, guardando il vostro presidio ed i banchetti con la roba da mangiare, ci siamo rimasti male. Eravamo convinti che almeno per voi che subite l’oppressione del più forte fosse diventato normale non abusare del più debole. Invece no, ennesima conferma: finiremo sui tavoli di LTF, delle forze del disordine ma anche sui banchetti dei No Tav. Saremo masticati anche da quella parte di popolo che sente l’urgenza di ribellarsi a chi sta sopra ma è sorda al dolore di chi ha sotto i suoi piedi.
Ieri per voi è finita male, ma oggi per noi finirà molto peggio.
Chi ieri vi ha pestato considera il levarvi dai piedi del tutto legittimo e normale. Proprio come mangiare un panino col prosciutto.
Levateci i piedi da sopra.
Almeno voi.
Coerenza è pretendere solo ciò che si è disposti a dare.
Liberi tutti, anche noi.
Valter Giordano