Amiamo gli Animali ma mangiamo ancora carne, perché?

Fonte: https://www.facebook.com/indifferenzaolocaustoanimale


La “Dissonanza cognitiva”: è una teoria basata sull’assunto che un individuo mira normalmente alla coerenza con se stesso. E’ un concetto introdotto da Leòn Festinger. Quando i pensieri, le emozioni o il comportamento sono in conflitto tra loro l’individuo prova disagio e tende a eliminare quelli in contraddizione. In altri termini ogni persona può tollerare soltanto un minimo numero di discrepanze nella sua identità, cercando di ridurre le cognizioni dissonanti e rafforzare quelle consonanti. Un individuo che possiede idee o comportamenti tra loro coerenti si trova in una situazione emotiva soddisfacente detta ‘consonanza cognitiva’. Al contrario, se ci fosse incoerenza tra pensieri e comportamento proverebbe imbarazzo.
Secondo Festinger: “modificando il comportamento di una persona, i suoi pensieri cambieranno per minimizzare la dissonanza”.
La dissonanza cognitiva può essere ridotta in tre modi diversi:

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Animali in trincea, Eric Baratay e il suo studio sulla Grande Guerra

Fonte Laboratorio Antispecista


11 milioni di equini, 100.000 cani, 200.000 piccioni.
Si tratta degli animali che sono stati reclutati massicciamente nella Grande Guerra, per trasportare, trainare, combattere, informare. Le trincee hanno anche ospitato migliaia di animali domestici o da fattoria abbandonati dai civili in fuga e molti animali selvatici sono rimasti bloccati nel bel mezzo del fronte. Sfruttati e delle volte invece coccolati, hanno aiutato i soldati a sopravvivere all’inferno, ma mentre dei combattenti umani tutti si sono sempre ricordati, degli animali nessuno si ricorda mai.

Un ennesimo orrore dentro all’orrore della guerra.

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Sciopero della fame di Davide Battistini

Fonte Veganzetta:


Davide Battistini è in sciopero della fame dal 20 gennaio 2014, la sua protesta nonviolenta è rivolta contro la Regione Emilia Romagna che non ha emesso ad oggi un decreto attuativo per dare operatività alla Legge Regionale, approvata lo scorso anno, che vieta la detenzione a catena dei Cani.
Fino a questo momento la Regione non ha risposto, e Davide sta mettendo in serio pericolo la sua vita.
Veganzetta ha ricevuto moltissime email a riguardo, ed esprime pubblicamente la sua piena solidarietà a Davide, che con il suo gesto dimostra una tenacia e un coraggio senza pari.
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La storia di Topsy, l’Elefante ucciso con la corrente elettrica

Alla fine del secolo una delle più grandi attrazioni al Luna Park di Coney Island, New York, erano gli elefanti. La favorita era Topsy, una elefantessa di tre tonnellate.

 

topsy - La storia di Topsy, l'Elefante ucciso con la corrente elettrica

 

Topsy era stata portata in America 28 anni prima dal Forepaugh Circus e si era esibita in tutti gli Stati Uniti. Al Luna Park veniva impiegata per portare in giro la gente e trasportare materiale da costruzione. 

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L’uomo che morì difendendo gli animali con le armi

raphael matta 933x1024 - L'uomo che morì difendendo gli animali con le armi

 

Un estratto da un testo a cura di Bailador.org


Raphäel Matta, un francese di origine italiana che lavora nell’export – import, legge su “Paris Match” che il governo della Costa d’Avorio sta cercando un capo sorvegliante per una riserva africana ai confini dell’Alto Volta e il Ghana: lascia tutto e parte con la moglie, una ex indossatrice di Dior abituata agli agi e al lusso, e con i due figlioletti. Abbandona tutto per salvare ippopotami, elefanti, leoni, dimostrando grande coraggio.
Matta segue il detto di Roger Heim: “la scomparsa di una giraffa è altrettanto grave dell’uccisione di un uomo o lo sfregio a un quadro di Raffello”
Il francese ha un volto ascetico che ricorda, a Dominique Lapierre, un emaciato santo di Zurbaran, ma se osservate una sua foto noterete che assomiglia stranamente a George Orwell.
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Ripugnante materia e vittime sacrificali: due pensieri

Fonte Veganzetta


Primo pensiero
La Giornata della memoria istituita in ricordo delle vittime delle persecuzioni naziste, è stata quest’anno turbata dalla notizia dell’invio di tre pacchi anonimi, contenenti  ciascuno una testa mozzata di Maiale, alla Sinagoga di Roma, e ad altri luoghi della comunità ebraica romana. Un’offesa, per i credenti ebrei, accompagnata anche dalla comparsa di scritte razziste su alcuni muri della capitale. Le istituzioni – giustamente – si sono mobilitate per condannare con fermezza l’accaduto, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha fatto di più. Nel corso della cerimonia ufficiale dedicata alla Giornata della memoria svoltasi al Quirinale, e da lui presieduta, ha affermato testualmente:

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