Tra dolore e dolore: due possibili versioni del caso Caterina Simonsen

Da Veganzetta


Recentemente si è appresa notizia di ciò che potrebbe essere definito un vero e proprio caso, diventato mediatico. Caterina Simonsen, giovane studentessa all’Università di Bologna, è una ragazza di venticinque anni affetta da alcune malattie rare. Per questioni di privacy e rispetto nei confronti della giovane, non entrerò nei dettagli della sua situazione, resa nota da orde di messaggi e post apparsi sul noto social network, Facebook. In ogni caso, è assai difficile che le informazioni in altrui possesso siano effettivamente complete, pertanto eviterò di affrontare la situazione nella fattispecie. Continua a leggere

Il fine non giustifica i mezzi: una risposta a Caterina Simonsen

Vivere nonostante i problemi di salute che l’affliggono non deve essere facile per Caterina, e a lei, contrariamente da quello che è accaduto sul web, va la nostra solidarietà di antispecisti. Avere 25 anni e non poter godere appieno della vita, e dipendere da macchinari e farmaci è una tragedia personale, alla quale però Caterina Simonsen ha voluto rispondere avallando una tragedia collettiva.
La tragedia collettiva di cui parliamo è la vivisezione o sperimentazione animale, come preferiscono definirla coloro che la difendono, comunque la si voglia chiamare, facciamo riferimento a una vergogna per l’umanità tutta, una pratica a cui soggiace un concetto allucinante: il fine giustifica i mezzi; qualunque scelta o azione è lecita pur di ottenere un risultato utile o positivo per chi la compie.
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200.000 motivi + 1…

Da Coordinamento Liber*Selvadec


200.000 MOTIVI +1…

Con tutti gli occhi la creatura vede
l’aperto. Solo i nostri occhi sono
come volti all’indietro e attorno ad essa,
trappole, poste tutte intorno
al suo libero uscire. Ciò che fuori é
noi lo sappiamo solamente dal volto
dell’animale.”
R. M. Rilke, Elegie duinesi

Questo particolare periodo dell’anno è tristemente noto per l’uccisione, negli allevamenti, di milioni di visoni: viventi che, negli ingranaggi di questo sistema, diventano oggetto, merce.
Nell’ultimo anno la situazione, per i visoni, è decisamente peggiorata: nuovi allevamenti, realizzati e progettati, si aggiungono a quelli già esistenti.
La realtà ci dimostra che l’allevamento dei visoni è tutt’altro che in crisi: il settore cresce di anno in anno e le previsioni e le speranze dell’AIAV (Associazione Italiana Allevatori Visone) sono che, nei prossimi anni, decuplicherà addirittura.
Si stringe, anche in questo comparto del “Made in Italy”, un insidioso sodalizio tra “tradizione”, “economia globale” e “ecocompatibilità”.
Nel solco della “tradizione” i consolidati sistemi di allevamento di altri animali si incontrano con le nuove forme dello sfruttamento: sempre più tecnologiche e più “rispettose” del benessere animale.

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Wounda saluta Jane Goodall prima di tornare nella foresta

Fonte: Youanimal.it


“Ha ritrovato il suo Paradiso”. Così ha detto Jane Goodall, la celebre etologa inglese, dopo il rilascio in natura di Wounda, una femmina di scimpanzé salvata dal Chimpanzee Rehabilitation Center di Tchimpounga.

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Processo Green Hill: considerazioni sulla prima udienza

Da Veganzetta.org


11 dicembre 2013

Il 10 dicembre si è tenuta la prima udienza del processo per la liberazione dei cani a Green Hill. L’udienza era dedicata all’ammissione delle prove e dei testimoni presentati dalle varie parti. Io ero presente in aula. Le mie accuse a oggi riguardano il furto in dimora (art.624 bis), e il danneggiamento (ancora valutato nei 250.000 euro). Presente anche la difesa di Green Hill.

La tendenza del Giudice e del PM rispetto all’ammissione delle prove e dei testimoni, è quella di ammettere solo ciò che è strettamente pertinente ai capi d’accusa. Sono emerse quindi perplessità su testimoni chiamati da difese di altri imputati quali l’On. Brambilla e il Dott. Tettamanti, il dvd di Striscia la Notizia, ecc.

Perplessità anche rispetto a testimoni e prove presentati dagli avvocati di Green Hill, sia perché alcuni testimoni sono ora indagati in un altro processo aperto dalla procura rispetto a maltrattamenti e uccisioni, sia perché non ritenute inerenti al processo in corso. La mia posizione nell’occasione è stata quella di non richiedere acquisizione di prove e testimoni, ma di voler essere interrogata in quando sostengo ogni azione che ho esercitato quel giorno e ho anticipato di voler rilasciare dichiarazioni durante il processo.

La tendenza del PM sembra un ridimensionamento del processo rispetto reati non gravi, consistenti in qualche piccolo danneggiamento della recinzione e della porta d’ingresso al capannone e il “furtarello” di qualche Cane.

Ravviso la necessità di ribadire l’importanza dell’azione di liberazione di quel giorno che non può essere derubricata a reati di poco conto per quanto questi alleggeriscano la nostra posizione. Ritengo che vada ribadita l’azione intenzionale di portare aiuto a queste persone animali come atto volontario di trasgressione a leggi ingiuste a azione diretta di liberazione.

Inoltre un accenno spontaneo del PM fa presente come lo stato di necessità (art. 54 cp)non sia applicabile in tale circostanza in quanto “purtroppo il nostro ordinamento giuridico parla di persone non prendendo in considerazione gli animali”. E’ qui che l’interpretazione giuridica deve fare quello sforzo necessario per allargare il termine persona a chiunque provi emozioni, sentimenti e desiderio di vivere. Obiettivo difficile, ma occasione imperdibile per stabilire un precedente importante.

Difficile anche per loro sostenere il furto in quanto prevede il fine di trarre profitto per sé o per altri, fine che assolutamente è mancata nell’azione di liberazione.

La prossima udienza è stata fissata per il 25 marzo alle ore 9,30 e sarà dedicata ai testimoni citati dal Pm che saranno interrogati e controinterrogati. La lista è molto lunga e prevede tra gli altri gli agenti delle forze dell’ordine presenti nei vari settori di Green Hill e la Digos.

Luana Martucci

Processo Green Hill: l’apertura

Fonte: Veganzetta.org


Processo Green Hill

Martedì 10 dicembre 2013 si apre il processo contro le persone che hanno liberato alcuni Cani dal lager Green Hill di Montichiari il 28 aprile 2012 durante una manifestazione di protesta.
Veganzetta ha deciso di dare supporto e visibilità a una di queste persone che è sempre stata molto vicina alle posizioni del giornale: Luana Martucci.

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