Progetto “X” e la mostra fotografica “misoteria”

progetto x - Progetto "X" e la mostra fotografica "misoteria"

 

Fonte: Veganzetta


Con l’amico e attivista antispecista Alfredo Meschi abbiamo parlato molto a proposito di un suo particolare progetto che ora verrà proposto al pubblico: un lavoro sicuramente complesso e di ampio respiro che prende il nome di “X” e che viene definito, dal suo stesso ideatore, come una serie di “laboratori ed esperienze sulle strade della Liberazione“.
Una delle caratteristiche peculiari di “X” è l’aspetto temporaneo, errante – nomade se vogliamo – dei contenuti proposti: la creazione di una sorta di zona temporaneamente liberata per divulgare – per brevi periodi e in realtà territoriali, sociali e culturali diverse – un messaggio antispecista veicolato attraverso linguaggi e strumenti tra loro diversi ma sempre creativi, frutto della storia personale e professionale dei protagonisti del progetto stesso che – oltre ad Alfredo – sono la sua compagna Ilaria Farulli, il loro figlio Elia e l’inseparabile cagnolina Trudy.
Insomma una vera e propria famiglia antispecista in movimento (grazie ad un furgone appositamente attrezzato) per proporre a chi lo desidera una serie di suggestioni, d’idee, di esperienze e di messaggi in favore della lotta antispecista: “perché l’antispecismo possa diffondersi a macchia d’olio…“.
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Cambiare sé stessi per cambiare davvero qualcosa

Fonte: Veganzetta


Se si vuole davvero cambiare qualcosa, bisogna cominciare a cambiare sé stessi, andare contro sé stessi fino in fondo. Il massimo impegno civile è l’auto-contestazione
Carmelo Bene su L’Europeo, 1968

Prendendo spunto dalla frase di Carmelo Bene si può senza ombra di dubbio affermare che l’antispecismo è auto-contestazione, anzi che l’auto-contestazione, l’autocritica e l’impegno personale coerente per un cambiamento in prima persona, sono il fulcro della pratica antispecista.
Sempre più si incontrano persone che parlano di antispecismo, di veganismo etico, di cambiamenti sociali ma che, alla prova dei fatti, si rivelano più che indulgenti e permissive con se stesse, salvo poi additare e giudicare l’operato altrui.
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Il Cannocchiale di Galileo

Con piacere si segnala la pubblicazione online de “Il Cannocchiale di Galileo“, un interessante pamphlet di uno storico collaboratore di Veganzetta: Aldo Sottofattori.

Di seguito il link al documento in formato .pdf liberamente scaricabile e la presentazione a opera dell’autore che è direttamente contattabile all’indirizzo email: at44142©libero.it

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Homeless Veggie Dinner

5 - Homeless Veggie Dinner

 

Fonte Veganzetta


C’è chi considera il veganismo un grande affare economico e commerciale, e chi invece lo utilizza per uno degli scopi per cui è nato: la solidarietà e la giustizia nei confronti dei più deboli.
Homeless Veggie Dinner  è un esempio di come si dovrebbe realmente intendere la filosofia vegan.
Tutto è perfettibile (sarebbe importante che in futuro tutte le portate fossero esclusivamente vegan, questo per essere coerentemente solidali con tutti gli Animali), ma l’attività ideata e svolta da Adam e le persone del suo gruppo è ammirevole, e si spera che anche in Italia nascano progetti del genere. Di seguito una breve intervista, un video, e una galleria fotografica (foto di Homeless Veggie Dinner). Continua a leggere

Spot anti-elettorale

Fonte Veganzetta


Il non-voto non deriva da inettitudine o qualunquismo, è disobbedienza civile.
Votare significa comunque accettare di far parte di un certo sistema sociale, politico ed economico. Chi accetta questo sistema, e vorrebbe solo che a governare ci fossero persone più oneste, più capaci, più interessate al bene della res-publica, fa bene ad andare a votare. Chi non accetta questo sistema – e non lo accetta radicalmente in quanto funzionale al mantenimento dello status quo che fonda essenzialmente la sua sopravvivenza nel capitalismo, e in definitiva nella riduzione dell’individuo a merce (anche il voto è merce di scambio) – dovrebbe astenersi.
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Steve Best: “La mia guerra per gli animali”

steve best - Steve Best: “La mia guerra per gli animali”

Estratto della conferenza tenuta da Steve Best a Firenze il 25 settembre 2013


Fonte Restiamo animali

Steve ha sostenuto che stiamo vivendo la sesta estinzione di massa, un’estinzione volontariamente causata dall’essere umano a tutte le altre specie. E lui usa volutamente il termine “guerra” (parla di ANIMAL WARFARE al posto di ANIMAL WELFARE) denunciando esplicitamente la “guerra” che gli umani hanno dichiarato agli animali. Secondo Steve il linguaggio deve essere più crudo possibile e parla anche di “olocausto”. Il campo di battaglia si è ampliato all’intero globo e gli strumenti sono esattamente quelli utilizzati dalle guerre: prigionia, armi, chimica, interessi economici, tasso di morte in spaventosa crescita. Un esercito di sette miliardi di consumatori richiede che nulla sia lasciato al caso e che ogni singolo animale sia asservito al sistema economico e industriale “carnista”.

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