Tre passi avanti e due indietro. Una risposta a Caffo

Fonte: Asinusnovus


di Marco Maurizi

Sono rimasto molto sorpreso, e negativamente, dall’articolo di Leonardo Caffo intitolato Il terzo antispecismo. Stato dell’arte e proposta teorica, pubblicato sul blog “minima et moralia”. Leggere Caffo è sempre una ventata di novità, si percepisce una ricerca – spesso quasi un’esigenza viscerale – di nuove strade e questo è un’ottima cosa, soprattutto in un ambiente, come quello “animalista”, dove c’è un po’ troppo la tendenza a fossilizzarsi su slogan ripetuti ad nauseam. Lo stile ironico dell’autore, poi, rende la lettura sempre piacevole, il che non guasta. Purtroppo in questo caso l’articolo, nonostante un promettente inizio, cede ad una vis polemica che manca clamorosamente il suo oggetto e rischia di confondere invece che di chiarire la posta in gioco degli attuali dibattiti interni all’antispecismo. Insomma, ciò che manca in questo intervento è proprio un’adeguata ricognizione dello “stato dell’arte”, inadeguatezza che rende anche la “proposta teorica” alquanto dubbia nelle premesse e nelle conseguenze.
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Sulla bestialità della “specie eletta”

Fonte: www.contra-versus.net/antispecismo.html


L‘industrialismo capitalistico ha condotto al punto più estremo il rapporto di dominio della specie umana sulle altre sviluppatosi con la civilizzazione. Il nostro rapporto con le altre specie è solamente incentrato oramai sullo sterminio sistematico e scientifico delle stesse attraverso in particolare gli allevamenti intensivi. Se dovessimo considerare inevitabile, necessario dunque permanente l’attuale sterminio in “campi” a ciò predisposti di circa cinquanta miliardi di animali d’allevamento sul pianeta, allora non potremmo non considerarci identici ad una qualunque specie “parassita”. E’ però tutta da dimostrare tale impellenza. Essa lo è alla stessa stregua di quanto lo è l’attuale sistema di trasporto privato o di quanto lo è la produzione di cereali in gran parte destinati agli allevamenti intensivi.  In realtà v’è un’apparenza di raziocinio che fa orrore perché orrore produce.
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Dalla natura matrigna allo tsunami umano, l’urgenza di nuove etiche dell’ambiente

Fonte: http://blog.graphe.it/2013/01/18/dalla-natura-matrigna-allo-tsunami-umano-lurgenza-di-nuove-etiche-dellambiente


Dalla natura matrigna allo tsunami umano, l’urgenza di nuove etiche dell’ambiente

Scritto da Paola Pagliaro – venerdì, 18 gennaio 2013 – 10:00

Se Giacomo Leopardi riscrivesse oggi Il dialogo della Natura e di un islandese probabilmente si vedrebbe costretto a rivalutare la crudele indifferenza di madre terra nei confronti del genere umano, evidenziando invece la cecità dell’uomo nel rapportarsi con l’ambiente. L’umanità, da vittima inerme di catastrofi naturali, da entità passiva costretta a sfidare la furia degli elementi per sopravvivere, si è tramutata in una forza altrettanto devastante, un agente distruttivo che non assiste più impotente ai fenomeni naturali ma plasma il territorio a suo piacimento, sfrutta gli altri esseri viventi e provoca stravolgimenti agli equilibri ecosistemici pur consapevole delle gravi implicazioni.

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Il libro: Etiche dell’ambiente. Voci e prospettive

Etiche ambiente led - Il libro: Etiche dell'ambiente. Voci e prospettiveEtiche dell’ambiente. Voci e prospettive” è stato dato alle stampe nel dicembre 2012 a cura delle edizioni LED.
La pubblicazione consta di numerosi saggi di vari autori tra i quali anche il sottoscritto.
L’intero libro è disponibile a pagamento nella versione cartacea

O gratuitamente in versione PDF sempre dalla pagina delle edizioni LED

Etiche dell’ambiente. Voci e prospettive
Edizioni LED, Milano 2012
pagg. 434 – € 43,00
A cura di Matteo Andreozzi
Prefazione di Serenella Iovino

Saggi di:
R.R. Acampora – C.J. Adams – M. Andreozzi – S. Bartolommei – L. Battaglia – L. Caffo – M. Calarco – J.B. Callicott – G. Dalla Casa – B. de Mori – M. Filippi – W. Fox – A. Fragano – G. Gaard – P. Pagano – R. Peverelli – S. Riberti – H. Rolston III – P. Singer – A. Tiengo – S. Varengo

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Antifascismo è antispecismo?

Dato che “Proposte per un Manifesto antispecista” è stato citato in un commento ad un articolo pubblicato su Femminismo a Sud, di seguito si pubblica un mio parere sulla questione “antifascismo e antispecismo” affrontata nel suddetto articolo, sperando di contribuire a fare un po’ di chiarezza.


Grazie a Luca per aver suggerito il link della “Proposte per un Manifesto antispecista”.
Sono molti anni che il sito Manifesto antispecista raccoglie elementi e li condivide per arrivare a una proposta sensata e partecipata di antispecismo.
Lungi dalla volontà di arrogarsi il diritto di dare una definizione lapidaria di antispecismo, l’intento è quello di creare una piattaforma comune da cui partire per elaborare un concetto allargato di società antispecista, prima, e a-specista o liberata poi.
La visione antispecista è relativamente giovane, ma attinge alle numerose lotte sociali del passato e del presente per superarle allargando la questione agli Animali. Pertanto l’antispecismo è un’idea rivoluzionaria che non intende cambiare l’attuale società umana, ma destrutturarla e ricostruirla secondo una visione libertaria, egualitaria, sensiocentrica e orizzontale. Per tale motivo di “bestemmie” nel testo proposto da Barbarax ce ne sono molte.
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Il corteo antispecista che vorremmo

Fonte: www.veganzetta.org


Il corteo antispecista che vorremmo dovrebbe essere un corteo coeso, compatto e deciso, un corteo pieno di cartelloni, frasi e testi inneggianti alla liberazione animale e alla fine dello specismo della società umana; dovrebbe essere un corteo di persone umane libere e informate, che leggono, che pensano, che si scambiamo opinioni e idee, che si confrontano e – perché no? – che si scontrano per sostenere un’idea, ma sempre tenendo presente l’obiettivo finale, e sempre con la consapevolezza che mai nessun fine giustifica i mezzi.
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