BEN-ESSERE ANIMALI

Come un topolino in gabbia: nutrito, accudito, scaldato, al sicuro, ma sempre in gabbia.
(Isaac Asimov, Io, Robot)

 

L’associazione animalista Essere Animali (d’ora in poi EA) ha avviato un programma di monitoraggio e valutazione delle pratiche zootecniche dei maggiori allevamenti di Suini in Italia, il tutto nell’ambito della campagna di “sensibilizzazione aziendale” denominata SOSPIG. Nella pagina web dedicata a questa tipologia di campagne di EA si legge:

SOSPIG
La maggior parte dei maiali macellati in Italia nascono in allevamenti in cui le scrofe vivono quasi metà della loro vita in gabbia e ai cuccioli vengono praticate mutilazioni come il taglio della coda e la castrazione. SOSpig è una campagna che mira a eliminare queste gravi problematiche, coinvolgendo supermercati e grandi aziende alimentari.

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Intervista rilasciata al Collettivo antispecista Tana Liberi Tutti

Il Collettivo Tana Liberi Tutti torna dopo tempo (vedere qui, qui e qui) ad intervistarmi.
Marce degli agricoltori, Food for Profit, carne artificiale, guerre tra Umani, crisi climatica, guerra alla fauna selvatica, sono le tematiche affrontate.

Buona lettura


Domanda 1: Caro Adriano, Non molto tempo fa abbiamo assistito, piuttosto perplessi e perplesse, alle ‘marce’ dei trattori in vari Paesi europei, in reazione ad alcune politiche UE anch’esse discutibili. Qual è la tua valutazione della protesta degli agricoltori (che, ricordiamo, ha prodotto come risultato un allentamento delle restrizioni previste sui pesticidi in UE)?

Risposta: La mia valutazione su questa triste vicenda è ovviamente totalmente negativa e non potrebbe essere altrimenti. Prima di tutto vorrei far notare che le modalità e i metodi della protesta hanno una volta di più dimostrato – se ce ne fosse ancora bisogno – che il mondo dell’allevamento e dell’agricoltura fonda la sua identità e ogni sua attività sulla violenza, sul controllo e sulla sopraffazione. Entrando nel merito delle rivendicazioni, allevatori e agricoltori hanno voluto affermare con forza che:

1) in nome della produzione e del profitto qualsiasi sopruso nei confronti dei senzienti, dei viventi e della Natura è giustificabile e lecito e a ciò non deve esserci alcun limite; Continua a leggere

Un articolo pubblicato in Colombia

hidden we animals media 640x427 - Un articolo pubblicato in Colombia

Il mio articolo “Minoranza nella minoranza: il veganismo radicale come antidoto alla normopatia” originariamente pubblicato su Veganzetta, è stato pubblicato anche su Revista Crisálida – Revista de Pensamiento & Acción por el Fin del Especismo, una giovane e promettente rivista antispecista della Colombia.

L’introduzione e la traduzione del testo è stata curata da Romina Kachanoski alla quale va un ringraziamento di cuore per il suo ottimo e puntiglioso lavoro. Un ringraziamento inoltre a tutta la redazione di Revista Crisálida per l’interesse e la disponibilità e un augurio buon lavoro.

Coloro che conoscono la lingua spagnola, possono leggere l’articolo al seguente indirizzo.


Fotografia in apertura: HIDDEN – We Animals Media

Minoranza nella minoranza: il veganismo radicale come antidoto alla normopatia

Un recente articolo pubblicato sul sito web dell’associazione The Vegan Society, illustra il risultato di un’indagine statistica condotta dalla stessa su un campione di persone umane vegane britanniche, a riguardo del loro atteggiamento sul cosiddetto “vaccino” contro il virus Covid-19.1 Il titolo dell’articolo tradotto in italiano è eloquente: “L’87% dei vegani del Regno Unito ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro il Covid-19” e in riferimento ai soggetti intervistati, si dichiara:

“Solo il 4% ha affermato di non essersi vaccinato e che non lo farà. Il motivo principale addotto da coloro che non vogliono vaccinarsi è la paura o la sfiducia sulla sicurezza del vaccino (58%). Il 35% vuole aspettare che vengano rese disponibili ulteriori informazioni e il 29% non crede che il vaccino funzioni. Il 23% di questo gruppo ha indicato ragioni etiche”.

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Dove sono? Tra il dire e il fare c’è di mezzo il virus

Nel paese della bugia, la verità è una malattia.
Non ha vaccino, non ha cura e neanche a metri si misura.
La verità è presagio solo di buona sorte e ai bugiardi
non rimane che tenersi il naso lungo o le gambe corte.
Gianni Rodari

Premessa
In Italia da qualche tempo, adducendo motivazioni legate all’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da coronavirus, è in atto una limitazione sempre maggiore delle legittime libertà individuali umane. Lo strumento utilizzato è il famigerato certificato digitale denominato green pass.
Con il dilagare del virus infatti è cominciata la lotta alla pandemia, che ben presto è divenuta una guerra con tanto di lessico appropriato (medici in trincea, martiri, eroi, nemico da sconfiggere e via discorrendo). L’asticella del controllo sociale a fini sanitari (?) ha cominciato così a salire sempre più, inesorabilmente, fino alla situazione odierna in cui pare che l’integrità del corpo umano non sia più un argomento riguardante chi tale corpo lo possiede, ma sia diventato esclusivamente di pertinenza pubblica. Sulla questione si sono creati due fronti contrapposti, sempre più radicali e distanti tra loro a causa di notizie false, tendenziose, di verità ed evidenze non dette o negate, di previsioni funeste, statistiche che dimostrano tutto e il contrario di tutto ed ovviamente emergenze continue. Continua a leggere

Vaccini, green pass, veganismo e antispecismo

Una persona umana che considera il veganismo e l’antispecismo come dei sistemi di principi morali di riferimento, durante la sua vita quotidiana si pone delle domande (lo fa di continuo a dire il vero) per comprendere se ciò che decide di fare o non fare, sia coerente con le sue idee. Questo approccio all’esistenza la porta a esprimere dubbi, a ricercare informazioni, a porsi in atteggiamento critico e a non accontentarsi di soluzioni facili, a comprendere i fatti della vita per farsi un’idea (per quanto possibile) di cosa essi possano rappresentare per la nostre e le altrui esistenze.
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