Cambiare sé stessi per cambiare davvero qualcosa

Fonte: Veganzetta


Se si vuole davvero cambiare qualcosa, bisogna cominciare a cambiare sé stessi, andare contro sé stessi fino in fondo. Il massimo impegno civile è l’auto-contestazione
Carmelo Bene su L’Europeo, 1968

Prendendo spunto dalla frase di Carmelo Bene si può senza ombra di dubbio affermare che l’antispecismo è auto-contestazione, anzi che l’auto-contestazione, l’autocritica e l’impegno personale coerente per un cambiamento in prima persona, sono il fulcro della pratica antispecista.
Sempre più si incontrano persone che parlano di antispecismo, di veganismo etico, di cambiamenti sociali ma che, alla prova dei fatti, si rivelano più che indulgenti e permissive con se stesse, salvo poi additare e giudicare l’operato altrui.
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Firenze: grande mostra sul veganismo e presentazione libro

vivere vegan la scelta ma1 - Firenze: grande mostra sul veganismo e presentazione libro

 

Mercoledì 22 aprile alle ore 16.

Presentazione del libro Proposte per un Manifesto antispecista presso:
Panino Vegano, via M. Bufalini, 19/r a Firenze.
Presenta Adriano Fragano autore del libro.

Alla presentazione sarà possibile anche ritirare gratuitamente le copie cartacee di Veganzetta.

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Animalismo e doppio pensiero orwelliano

Fonte: Il Cambiamento


Dall’antropocentrismo all’antispecismo, dal veganesimo alla cultura della carne. Il rapporto dell’uomo con gli altri animali è spesso caratterizzato da profonde contraddizioni: come può un ‘amante degli animali’ essere allo stesso tempo un mangiatore di carne? Probabilmente si tratta di un controsenso, riconducibile a quel fenomeno che George Orwell definì ‘doppio pensiero’.

di Andrea Romeo – 20 Febbraio 2012

Che l’Occidente sia antropocentrico non vi è dubbio alcuno. L’antropocentrismo è una forma di pensiero che si ripercuote nella realtà determinando un’incessante recinzione e cementificazione della Natura, con l’obiettivo di creare habitat artificiali prevalentemente umani: la prima forma di Matrix in cui viviamo è la città. Tuttavia rimane il fatto che l’uomo, volente o nolente, deve convivere con altre creature che popolano il pianeta e, che ci piaccia o no, la Terra non è solo degli uomini, e guai se non fosse così, pena l’estinzione!


Continua a leggere qui: www.ilcambiamento.it/articoli/animalismo_doppio_pensiero_orwelliano


Il cibo è lo specchio della società

Le responsabilità individuali che abbiamo nei confronti degli Animali destinati a essere smembrati e trasformati in oggetto-cibo-merce sono enormi, delegare ad altre/i le nostre decisioni alimentari, pensare che esse siamo estranee a un’etica del rispetto dell’alterità e dell’Animale (anche umano) è un errore imperdonabile. Con questa chiave di lettura diviene un’interessante la riflessione di Paul Roberts proposta di seguito.


Dobbiamo riconoscere che quello che è successo al nostro sistema alimentare, e, di conseguenza, a noi stessi, non è stato un processo casuale e inevitabile. La trasformazione del sistema alimentare è di fatto stata guidata e plasmata da una delle forze umane più potenti e brutalmente efficienti: il mercato. Quel sistema, però, è ancora in gran parte un cantiere aperto, un prodotto di miliardi e miliardi di decisioni umane. E se molte di quelle decisioni vengono prese in luoghi e contesti che vanno ben oltre il nostro controllo, ce ne sono molte altre che vengono prese più vicino: nelle nostre regioni, nelle nostre comunità e nelle nostre cucine. Da migliaia di anni il cibo è lo specchio della società. È la fonte del materiale e delle idee che hanno portato avanti la civiltà, nonché i meccanismi a causa dei quali la civiltà sembra ora cadere a pezzi. Agli albori del XXI secolo, siamo più vicini a quel precipizio di quanto lo siamo mai stati, però siamo forse maggiormente in grado di allontanarcene. La fame è sempre stata uno stimolo per la creazione di un mondo migliore, e lo è ancora.

Paul RobertsLa fine del cibo, Codice edizioni, 2009

Mike Hill

mike hill - Mike Hill

 

Sabato 9 febbraio 1991 alle 16 del pomeriggio nel parco di Oulton (Cheshire, Inghilterra), Mike Hill muore durante un’azione anticaccia.
Salito assieme ad altri due attivisti sul rimorchio di pick-up (per impedire la prosecuzione della battuta di caccia) condotto da un cacciatore (Alan Summersgill), viene sbalzato fuori dall’automezzo a causa della guida forsennata del cacciatore che tenta di liberarsene e rimane schiacciato tra l’auto e il suo rimorchio.

Il cacciatore ferma il veicolo solo un miglio dopo l’incidente, quando uno degli altri due attivisti rimasti sul rimorchio dietro il mezzo rompe un finestrino per bloccarlo.
Mentre i due attivisti corrono incontro al corpo schiacciato di Mike, Summersgill fugge insieme ad altri due cacciatori presenti nell’automezzo senza prestare alcun soccorso, solo molto più tardi si consegna alla polizia. Continua a leggere

Homeless Veggie Dinner

5 - Homeless Veggie Dinner

 

Fonte Veganzetta


C’è chi considera il veganismo un grande affare economico e commerciale, e chi invece lo utilizza per uno degli scopi per cui è nato: la solidarietà e la giustizia nei confronti dei più deboli.
Homeless Veggie Dinner  è un esempio di come si dovrebbe realmente intendere la filosofia vegan.
Tutto è perfettibile (sarebbe importante che in futuro tutte le portate fossero esclusivamente vegan, questo per essere coerentemente solidali con tutti gli Animali), ma l’attività ideata e svolta da Adam e le persone del suo gruppo è ammirevole, e si spera che anche in Italia nascano progetti del genere. Di seguito una breve intervista, un video, e una galleria fotografica (foto di Homeless Veggie Dinner). Continua a leggere