Dalle Hawaii a Rimini: i colpi di coda del Movimento di liberazione

undersea railroad - Dalle Hawaii a Rimini: i colpi di coda del Movimento di liberazione

Fonte Veganzetta


Logo “Undersea railroad” creato in supporto dei due liberatori


Seguendo i recenti fatti relativi alla protesta contro il delfinario di Rimini, non si può non segnalare come uno dei casi più eclatanti di liberazione animale, che possa essere considerato il capostipite delle liberazioni a seguire, riguardava proprio dei Delfini.
Nella notte del 29 maggio 1977, Kenneth Le Vasseur e Steven Sipman, due tecnici di laboratorio di Biologia Marina dell’Università delle Hawaii a Kewalo, imbracarono due Delfini segregati nelle vasche di cemento, li sollevarono e li trasportarono faticosamente con barelle su un furgone imbottito di gommapiuma, per raggiungere il Pacifico ad un’ora di strada e finalmente liberarli in mare prima del sorgere del sole.
Dopo la liberazione, Le Vasseur e Sipman, tornarono ad Honolulu, si autodenunciarono e convocarono una conferenza stampa in cui spiegarono le ragioni del loro gesto, collocandolo storicamente come la continuazione dell’Underground Railroad, l’organizzazione abolizionista che liberava gli schiavi neri nel periodo antecedente la Guerra di Secessione.
I due liberatori non erano teorici dei diritti animali e fu la loro personale esperienza della sofferenza animale a farli diventare degli attivisti. Ne seguì un lungo processo che si concluse nel 1981, nel quale l’azione di liberazione fu considerata “furto aggravato” con una condanna a sei mesi di carcere e cinque anni di libertà vigilata. Vale la pena di rilevare però che  parte della giuria  sospese il giudizio, esattamente come per i processi contro i liberatori di schiavi umani, poiché fu considerata manchevole la legge.
Ma in cosa sarebbe stata ed è tuttora manchevole la legge? Della riconsiderazione dello status giuridico degli Animali quali persone e non cose, altresì già così percepiti da una parte sempre più consistente della comunità umana.
E così, da quella corsa rocambolesca verso il mare, il Movimento di liberazione animale si è via via strutturato, ma ancora attende i basilari riconoscimenti legali, oltre a quelli sociali già in parte ottenuti, atti a perorare la causa.

Cristina Beretta

Indirizzo breve di questa pagina: https://www.manifestoantispecista.org/web/pPBJ2

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