Testo aggiornato al 18 luglio 2022
Linguaggio utilizzato
La terminologia che utilizziamo quotidianamente nella lingua scritta e parlata, le modalità espressive, le frasi idiomatiche, ci permettono di descrivere la percezione che abbiamo del mondo, ma al contempo la influenzano, ampliando la nostra visuale o restringendola, in ogni caso condizionandola significativamente.
Le parole sono importanti, dovrebbero essere sempre usate con la consapevolezza che hanno un loro peso specifico. In effetti le parole hanno una loro gravità. Possono rinforzare o demolire un concetto, fare del bene, del male, trasformare e stravolgere la realtà. Chi desidera contribuire a un cambiamento radicale della società umana attuale, è necessario che cominci a farlo anche dal linguaggio che servirà a veicolare nuove idee: una nuova società e una nuova realtà descritte con parole nuove o vecchie reinterpretate.
Per i motivi di cui sopra, in questo sito web utilizzo un linguaggio che nei limiti del possibile è coerente con i valori e le idee trasmesse. Inevitabilmente esso non è del tutto inclusivo e libero da condizionamenti, ma è il risultato di un compromesso tra un’esigenza espressiva adeguata alle tematiche trattate e il dovere di produrre un testo il più possibile chiaro, accessibile e comprensibile.
Adriano Fragano
I testi originali proposti (prodotti da questo sito web e non provenienti da altre fonti esterne) vogliono essere un esempio pratico del progetto avviato da Manifesto Antispecista nel 2007, di reinterpretazione del linguaggio corrente in chiave antispecista e non discriminatoria per un maggiore rispetto per i non umani. Tale attività gradualmente permetterà l’introduzione di interventi e soluzioni sempre più radicali a livello linguistico.
Alcuni termini usati in chiave antispecista
I seguenti accorgimenti vogliono essere un esempio pratico di reinterpretazione del linguaggio corrente in chiave antispecista e non discriminatoria per un maggiore rispetto dei non umani. Pur essendo stati oggetto di modifiche nel tempo, sono sempre stati adottati sin dalla prima stesura del testo di Manifesto Antispecista.
Animali: si utilizza tale sostantivo per facilitare la leggibilità del testo. Il termine “Animali” in realtà è da intendersi sostitutivo di “animali non umani”, o “altri animali”, oppure “non umani”, in sintesi esso rappresenta tutte le specie animali diverse da quella umana. Si riconosce a questo termine una valenza assolutamente positiva e si utilizza la lettera iniziale maiuscola per sottolineare la dignità pari a quella umana di ogni altro Animale.
Umani, persone umane: utilizzati in sostituzione del sostantivo maschile “uomo”, evitato in quanto carico di significati filosofici e culturali che pongono l’Umano al di sopra degli altri Animali e che hanno un preciso riferimento a una visione patriarcale, gerarchica e maschilista della società umana.
Cane, Maiale, Umano, ecc.: si utilizzano tali sostantivi con la lettera iniziale maiuscola per conferire pari dignità tra le diverse specie animali.
Leggibilità e accessibilità del testo
In questo sito web si evita volutamente ogni accorgimento che preveda l’utilizzo di simboli grafici (come *, -, @, ecc.) in sostituzione delle vocali, di elementi non appartenenti all’alfabeto della lingua italiana (come lo schwa) o più in generale privi di un suono associato, il troncamento improprio delle vocali finali o altre soluzioni che non permettano un’agevole traduzione fonetica, una corretta lettura del testo e una sua riproduzione completa mediante software di lettura automatica. Tale posizione ha la doppia finalità di non causare fraintendimenti, cattive o errate interpretazioni del testo da parte di chi legge (leggibilità del testo) e, al contempo, di evitare che persone umane con particolari esigenze (ad esempio ipovedenti, non vedenti, dislessiche), possano incontrare ostacoli nella lettura automatica mediante l’utilizzo di appositi programmi, subendo una chiara discriminazione (accessibilità del testo).
Inclusività del testo nel rispetto delle identità di genere umane
La soluzione utilizzata è la circonlocuzione (come ad esempio la perifrasi), che permette di rende con semplicità il linguaggio neutro, evitando le declinazioni al maschile e al femminile tipiche del binarismo sessuale del linguaggio attuale (dunque al posto di cari amici o di care amiche e cari amici, si opta per care persone umane amiche o più in generale care persone amiche). Le circonlocuzioni sono da preferire rispetto a qualsiasi altra soluzione linguistica per evitare problemi di inclusività dei testi, perché forniscono soluzioni efficaci mediante l’utilizzo di insiemi di parole già presenti e di uso comune nella lingua corrente e quindi comprensibili e accessibili per chiunque.
Qualora venissero individuate ulteriori soluzioni ritenute accettabili, saranno implementate.
Idee e critiche costruttive sono sempre le benvenute.
Grazie per questo articolo, più che utile direi sia necessario discutere di questo tema. Concordo pienamente sull’uso della perifrasi come soluzione primaria. Concordo meno, ove la perifrasi non possa aiutare, nell’uso della doppia forma per quanto riguarda noi animali umani (es. tutti e tutte) perché non è un’espressione a parer mio inclusiva di chi non si riconosce conforme al sistema del binarismo di genere. Personalmente, dove strettamente necessario, utilizzo lo schwa per il singolare e lo schwa lungo per il plurale. Non credo possa essere una soluzione definitiva, ma al momento penso sia l’opzione migliore dato che, come il trattino (-) questi simboli vengono letti come muti dalle app di lettura automatica dei testi per non vedenti. Elidendo semplicemente l’ultima consonante, il testo può rimanere comprensibile, non creando confusione come fanno invece altri simboli (*, @ o anche la x). Mi piacerebbe questa discussione fosse partecipata e si potessero valutare alternative valide all’uso di simboli che non appartengono normalmente alla nostra lingua, come hai detto tu. Grazie ancora per aver trattato questo tema!
Grazie a te Cate per il tuo commento che è molto interessante.
Il tema del linguaggio utilizzato per la cominicazione dei contenuti che vogliamo trasmettere è fondamentale. Per prima cosa è indispensabile riflettere sul fatto che in quanto persone umane attiviste dobbiamo trovare delle modalità di comunicazione che possano essere facilmente comprensibili per la massa. L’uso di simboli grafico o tipografici, di elementi privi di un suono associato, di lettere non appartenenti al nostro alfabeto o alla nostra cultura, sono senza alcun dubbio un considerevole ostacolo.
Inoltre certamente le cinconlocuzioni possono risultare difficoltose o a volte pesanti, ma hanno due grandi pregi:
1) Ci forniscono la possibilità di utilizzare un linguaggio il più possibile inclusivo e rispettoso senza ricorrere all’utilizzo di nuovi strumenti, ma solo utilizzando il linguaggio d’uso comune e quindi di immediata comprensione.
2) Ci forniscono l’occasione per recuperare un patrimonio lessicale ormai quasi del tutto abbandonato se non addirittura dimenticato. La lingua italiana è molto ricca di sinonimi che potrebbero essere utilizzati per rendere il nostro linguaggio più ricco e al contempo più inclusivo.
Senza dubbio la forma doppia (come hai evidenziato) è limitata e non è una vera soluzione, ma di sicuro risulta più agevole nell’utilizzo sia nella forma scritta, sia in quella orale.
Questo fino a quando non si riuscirà ad individuare delle alternative che siano davvero delle soluzioni al problema.
Proposte utili per fare un po’ di chiarezza nel caos che stiamo vivendo! Grazie
Il testo di questa pagina sul linguaggio utilizzato, è stato aggiornato implementando alcune modifiche in data 28 febbraio 2022
Il testo di questa pagina sul linguaggio utilizzato, è stato aggiornato implementando alcune modifiche in data 18 luglio 2022 per allinearlo a quello pubblicato sul libro “Manifesto Antispecista” in pubblicazione in formato ebook nel mese di luglio.