Il 21 agosto 2014 nella sezione “Esteri” del sito web Repubblica.it viene pubblicato un articolo dal titolo: Agenti infiltrati fecero sesso con donne spiate. I giudici: “No al processo”.
Nell’articolo si spiega che alcuni agenti di polizia inglesi infiltrati per molti anni nei movimenti ambientalisti radicali e animalisti, ebbero rapporti sessuali e relazioni sentimentali con attiviste ignare della loro reale identità. Da alcune relazioni nacquero anche dei figli. Scoperti e allontanati dai movimenti, gli agenti sono stati ritenuti dai giudici non processabili per reati sessuali, ma solo eventualmente per motivi legati a una “cattiva condotta”.
L’articolo riporta il nome di uno degli agenti in questione: Mark Kennedy (in questo sito sono pubblicate alcune foto dell’agente infiltrato), il caso su di lui era già scoppiato nel 2011 quando si scoprì che Kennedy si spacciò per ben nove anni (dal 2000 al 2009) per Mark Stone costruendosi una nuova identità di attivista molto noto in ambito animalista ed ecologista (soprattutto tra le fila di Earth First! in Gran Bretagna).
La verità sulle infiltrazioni della polizia inglese fu raccontata da un libro dal titolo “Undercover” a cura dei giornalisti del Guardian Paul Lewis e Rob Evans; pubblicazione che svelò per la prima volta le strategie segrete della Special Demonstration Squad (SDS), sezione in borghese della Greater London’s Metropolitan Police Service creata nel 1968 per infiltrare i movimenti di protesta.
La misera figura di Kennedy/Stone è interessante anche perché egli soggiornò a lungo in Italia, prendendo parte all’Incontro Internazionale di Liberazione Animale che si svolse in Italia a Venaus (TO) nel 2010, tenendo addirittura un workshop sul tree climbing (questo solo per dimostrare quanto fosse ben inserito nell’ambiente animalista).
Il “caso Kennedy” non rappresenta certo una novità, lo è però il fatto che un infiltrato sia riuscito non solo a entrare attivamente in un movimento di protesta come quello animalista radicale inglese, ma anche ad esserne riconosciuto come un attivista di punta. Il Fatto Quotidiano sulla vicenda scrive:
“Il caso Kennedy fa scalpore e porta a un’inchiesta parlamentare i cui risultati sono stati pubblicati a febbraio 2013. Nell’inchiesta si scopre la doppia identità di attivisti insospettabili, il costo annuo di ogni operazione (250 mila sterline) e anche il fatto che alcune false identità dei poliziotti infiltrati sono state ‘sottratte’ a bambini morti. In polizia dal 1994, la doppia vita di Mark Kennedy comincia nel 2003 quando si infiltra nei gruppi ambientalisti con il nome di Mark Stone. In breve diventa uno dei più noti attivisti britannici, e come tale partecipa a diverse manifestazioni, anche in giro per il mondo, contribuendo a sabotarle. Nel 2009 riesce a far fallire l’occupazione di una centrale elettrica dando il via a una gigantesca operazione di polizia, ma nel 2010 ancora nessuno ha scoperto la sua vera identità se a festeggiare i suoi 40 anni arrivano centinaia di militanti da tutto il paese. Prima di essere scoperto nel 2011, per sei anni ha vissuto con una compagna ignara della sua falsa identità.”
Dulcis in fundo l’instancabile Kennedy/Stone pare abbia intrapreso una carriera come consulente privato per un’agenzia americana che si occupa di raccogliere informazioni sui movimenti anticapitalistici. Di sicuro dopo l’esperienza pluriennale maturata come spia e sabotatore del movimento animalista inglese, i suoi servizi potrebbero risultare utili per molti.
Interessante: http://nieuwsblog.burojansen.nl/?p=3812
Questa storia suggerisce quanto le attività del movimento ambientalista radicale e di quello per la liberazione degli animali siano percepiti come serie minacce dai detentori del potere nella società a capitalismo avanzato ( le multinazionali ).
In effetti il lavoro di critica e di attacco alle strutture che alimentano e che riproducono il modello socio economico distruttivo essenziale per la continuazione del disegno di dominio da parte delle elite e dei potentati che ci governano portato avanti con la teoria e con la pratica da questi movimenti di liberazione nel mirino degli apparati di sicurezza sembrano essere gli unici in grado di sovvertire in maniera totale lo status quo attuale.
Con un grande sforzo dialettico cerchiamo di vivere queste odiose azioni di infiltrazione come un riconoscimento esplicito del valore rivoluzionario delle nostre idee e stiamo allerta.
Più che altro queste vicende dovrebbero insegnare qualcosa.
La notizia ha dell’incredibile ma pare che l’infiltrato della polizia Mark Kennedy abbia frequentato diversi centri sociali e case occupate di Barcellona: https://directa.cat/un-infiltrat-de-policia-britanica-va-passar-centres-socials-de-barcelona-reus