Il 6, 7 e 8 settembre presso il presidio NO TAV di Venaus in Val di Susa si terrà il IX Incontro di Liberazione Animale, un incontro per molti aspetti pieno di anomalie: sopra tutte l’assenza della quasi totalità dei maggiori gruppi, delle associazioni e dei coordinamenti che si occupano di liberazione animale in Italia. La domanda che ci si può legittimamente porre quindi sarebbe “a cosa serve un incontro del genere dove chi si occupa di liberazione animale e antispecismo non partecipa?”. Ovviamente non serve a nulla, ma il vero problema che ha causato tale situazione assurda, è la profonda spaccatura esistente nel nostro paese tra le realtà antispeciste e liberazioniste operanti sul territorio.
Le divergenze palesate nell’incontro dello scorso anno non sono state discusse e affrontate in seguito, e hanno dato vita a solchi ormai molto marcati e difficili da colmare. Non ci sono vittime e carnefici in tutto ciò, ma solo una disperante mancanza di comunicazione e volontà di confronto; il risultato è un’edizione del tutto superflua di un incontro che altrimenti sarebbe potuto essere un momento di confronto e di condivisione tra chi impiega quotidianamente le proprie energie in favore della liberazione degli animali non umani.
A perderci sono tutti, per primi gli Animali, ma anche le stesse persone umane attiviste e l’immagine del progetto antispecista italiano.
Di cosa si parlerà il 6, 7 e 8 settembre in quel di Venaus? E a chi si parlerà? Chi e cosa potranno trovare tutte quelle persone umane – neofite, simpatizzanti, attiviste – che parteciperanno all’incontro, se coloro che da anni lottano per la liberazione animale non saranno presenti?
Con questo non si vuole condannare chi ha organizzato l’edizione 2013 dell’evento, ma solo porre in evidenza il fatto – logico, ma evidentemente non per tutte/i – che se tra le realtà liberazioniste non c’è attualmente accordo, sarebbe stato molto meglio non organizzare alcun incontro prima di un chiarimento definitivo e magari “a porte chiuse”.
Continuando con l’analisi delle molte anomalie dell’incontro non si può non sottolineare il fatto che nessuno dei maggiori rifugi/santuari per Animali liberati presenti in Italia parteciperà ufficialmente all’incontro; un fatto grave, questo, che si commenta da solo. Per concludere è d’obbligo accennare anche alla questione riguardante la località dell’evento, ossia il presidio NO TAV di Venaus: un presidio di una realtà molto importante e sicuramente da appoggiare con convinzione, ma dalla quale più di una volta sono emerse voci di profonda critica se non di totale rifiuto delle istante vegane e antispeciste.
In linea di principio la scelta è motivata dal fatto che l’antispecismo è teoria e pratica di liberazione di ogni essere senziente, e quindi affine alle lotte di resistenza come quella NO TAV, il punto è che anche in questo caso prima di avventurarsi in organizzazioni del genere che sanno di forzatura, sarebbe stato utile un confronto con tutte quelle realtà NO TAV che di sicuro affini a noi (e forse a ragione, perché ci sarebbe molto da discutere) non si sentono.
In conclusione si spera che da tutto ciò possa scaturire una lezione utile a tutte/i (partecipanti e non), e che si possa in futuro organizzare una manifestazione davvero unitaria e utile alla causa.
Per il momento ci si limiterà a non partecipare: meglio non consumare carburante, tempo ed energie.