Sono anarchico, dunque antispecista

Su Umanità Nova si parla di anarchismo e antispecismo.


Fonte: www.umanitanova.org/2017/01/29/sono-anarchico-dunque-antispecista


Ho già avuto modo di parlare del rapporto tra anarchismo e antispecismo (vedi “Anarchismo e antispecismo: un nesso inscindibile” in A-Rivista Anarchica, anno 45 n. 403, dicembre 2015 gennaio 2016), e con quest’altro intervento vorrei cercare di approfondire maggiormente la questione. Innanzitutto va detto che non si vuole in alcun modo andare a riprendere le teorie e gli scritti dei pensatori anarchici che, per quanto importanti e fondamentali essi siano, non sono in questo ambito di irrinunciabile menzione. Voglio dire che la questione antispecista non deve andare a cercare legittimazione attraverso ciò che i filosofi libertari hanno scritto e diffuso ma, a prescindere dalle loro teorie, la corrente antispecista deve rappresentare una nuova visione della società libertaria per cui si lotta, e una nuova pratica del quotidiano.
In ciò che ho già avuto modo di scrivere, affermo che seppur non voglio ricoprire il ruolo di giudice che sentenzia chi è l’anarchico e l’anarchica, personalmente ritengo che, secondo il mio modo di intendere la teoria libertaria, l’antispecismo ne è una componente non solo importante, ma necessaria e imprescindibile. Ed è proprio da qui che vorrei ripartire. Anarchismo e antispecismo, ad oggi, rappresentano due teorie diverse, seppur con basi sottostanti comuni e a volte indistinguibili. Ciò che differenzia la prima teoria dalla seconda è il fine ultimo: se l’anarchismo classico si limita a prevedere la libertà, intendendo questa parola nell’accezione più estensiva possibile, e quindi la libertà dal dominio e dalle gerarchie (politico-sociali-economiche), solo in riferimento all’emancipazione umana, l’antispecismo intende estendere quella stessa libertà anche nei confronti di tutte le altre specie animali di qualsiasi appartenenza, liberando dunque i rapporti sociali, intra e interspecifici, dalle maglie del nesso disposizione-subordinazione.
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Il Giorno della Memoria: riflessioni di alcuni perseguitati

pig 4828034 640 - Il Giorno della Memoria: riflessioni di alcuni perseguitati

 

Gentilissime/i,

il prossimo 27 Gennaio, per il quattordicesimo anno si celebra il Giorno della Memoria, una ricorrenza ancora troppo giovane per dirsi consolidata, soprattutto a fronte delle frequenti dimostrazioni di odio razziale, talvolta accompagnate dalla nascita di partiti e movimenti ispirati al nazifascismo.

Chiunque di noi, almeno negli anni della scuola, ha studiato o letto qualcosa sulla Shoa ma niente è più istruttivo delle testimonianze dirette delle vittime e dei sopravvissuti che ci offrono un quadro incredibilmente drammatico del dolore che la storia ha loro riservato, a ognuno il suo, da accomunare in un dolore universale.

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