“Proposte per un Manifesto antispecista” su Il Gazzettino

ma il gazzettino 3 giugno 2015 - "Proposte per un Manifesto antispecista" su Il Gazzettino

 

Grazie a Silvia Piaia del Centro Culturale Piero Rossi del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, la notizia della presentazione del libro “Proposte per un Manifesto antispecista” è stata pubblicata sul quotidiano Il Gazzettino del 3 giugno 2015.
Da notare l’uso dell’iniziale maiuscola nei termini Umano e Animali.

Guardare più in alto e più lontano

Mai come nella nostra epoca sono state messe in discussione le tre fonti principali di diseguaglianza, la classe, la razza e il sesso. La graduale parificazione delle donne agli uomini, prima nella piccola società familiare e poi nella più grande società civile e politica è uno dei segni più certi dell’inarrestabile cammino del genere umano verso l’eguaglianza.

E che dire del nuovo atteggiamento verso gli animali? Dibattiti sempre più frequenti ed estesi, riguardanti la liceità della caccia, i limiti della vivisezione, la protezione di specie animali diventate sempre più rare, il vegetarianesimo, che cosa rappresentano se non avvisaglie di una possibile estensione del principio di eguaglianza al di là addirittura dei confini del genere umano, un’estensione fondata sulla consapevolezza che gli animali sono eguali a noi uomini, per lo meno nella capacità di soffrire? Si capisce che per cogliere il senso di questo grandioso movimento storico occorre alzare la testa dalle schermaglie quotidiane e guardare più in alto e più lontano.

Norberto Bobbio, Destra e sinistra, Donzelli Edizioni, 1994

Filo spinato e sorveglianza

cobweb 2803327 640 - Filo spinato e sorveglianza

 

Fonte Veganzetta


In occasione della ricorrenza del Giorno della Memoria (il 27 gennaio) in cui si commemorano le vittime dell’Olocausto, è utile ricordare che l’origine etimologica del termine deriva dal greco antico e significando “bruciato interamente” indicava il rogo del corpo delle vittime animali immolate in onore di una divinità. Come quasi sempre accade l’origine della sofferenza umana trae origine o “ispirazione” dalla sofferenza non umana.
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Doveri umani o diritti animali?

Fonte: Veganzetta.org


“La delimitazione della volontà, o ragione pratica, rispetto all’arbitrio consente a Kant di porre in evidenza la specificità dell’etica rispetto al diritto, ossia della legislazione etica rispetto a quella semplicemente giuridica. Mentre la prima fa dell’azione un dovere e del dovere un movente della volontà, tanto che per poter parlare di eticità si deve sempre partire dall’idea del dovere, la seconda ammette altri moventi per le azioni, tra i quali, oltre all’inclinazione e repulsione, anche l’idea di una coazione esterna che unita alla legalità delle azioni, cioè del semplice accordo con le leggi, fondi il diritto in senso stretto. In etica l’uomo è costretto dall’idea del dovere che la ragione assume come massima dell’azione, nell’ambito del diritto vi sono sì doveri ma esterni, poiché non si esige che l’idea di dovere sia motivo determinante soggettivo dell’arbitrio” (*).
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