Si parla di antispecismo alla Libreria LOVAT di Treviso

manifesto in erba3 - Si parla di antispecismo alla Libreria LOVAT di Treviso

 

Umani, Animali, Natura

Rassegna di incontri a cura di:
Associazione ecofilosofica e Veganzetta

Sabato 24 ottobre 2015 ore 18,00
Adriano Fragano presenta: PROPOSTE PER UN MANIFESTO ANTISPECISTA
Teoria, strategia, etica e utopia per una nuova società libera

L’antispecismo è un’idea rivoluzionaria che se correttamente applicata, produrrebbe una radicale destrutturazione e trasformazione della società umana. Un’idea nuova e in continuo divenire, che necessita, per non rimanere relegata puramente in ambito teorico, di una logica e coerente applicazione nella prassi. Per tale motivo un testo aperto e collettivo può forse essere utile per chiarirsi… le idee.

Ne discuterà con: Mario Cenedese e Paolo Scroccaro (Associazione ecofilosofica).

INGRESSO LIBERO E GRATUITO
Libreria Lovat, via Newton, 32 – Villorba (Tv) – Tel. 0422.92697


Scarica la locandina dell’evento

Conferenza | Critica della tecnocultura e della civilizzazione: per un nuovo paradigma antisviluppista

CRITICA DELLA TECNOCULTURA E DELLA CIVILIZZAZIONE: PER UN NUOVO PARADIGMA ANTISVILUPPISTA


Conferenza a entrata libera
Venerdì 13 dicembre, ore 18,30, scuola “Martini”, via Dorigo – Treviso. 7° incontro del Corso di Ecologia
Relatore: Mario Cenedese (Associazione Ecofilosofica)


La civilizzazione è quel processo, iniziato nel Neolitico diecimila anni fa, che ha prodotto l’addomesticamento di piante e animali, cioè l’agricoltura e l’allevamento, l’urbanizzazione, il patriarcato e la differenza di genere, il linguaggio simbolico e la scrittura, la guerra dettata dalla logica di espansione della cultura urbana, la modernità, la “virtualità reale”, il produttivismo, lo sviluppismo ad oltranza, il progresso. La tecnocultura o tecnoscienza è la pianificazione operata dalla ratio calcolante, dalla ragione strumentale, forme “ militari” del dominio della civilizzazione, corrisponde, quindi, all’apparato tecnico-scientifico. In breve, si tratta del paradigma del dominio della civiltà e della cultura sulla natura, che Hobbes e altri filosofi moderni vedono come un’eterna fonte di pericoli terrificanti da sottomettere, vincere e controllare, per cui si giustifica la gerarchia tra umani e non umani,la creazione non di rapporti di reciprocità, ma di pratiche di sottomissione e di competizione. Così il Vivente viene ridotto a fattore produttivo. Continua a leggere