L’antispecismo pericolo per lo sviluppismo

Start magazine, un magazine online che è “dedicato all’innovazione ed alla crescita”, pubblica un articolo a firma di Giuseppe Gagliano sull’antispecismo dal titolo “Chi sono e cosa sostengono gli antispecisti“. Nella prima parte l’autore prende in considerazione il testo di “Proposte per un Manifesto antispecista” per fornire una definizione di antispecismo e di specismo. Le considerazioni (abbastanza confuse a dire il vero) spaziano poi su concetti espressi da Melanie Joy e Leonardo Caffo. A prescindere dall’attinenza o meno dell’articolo all’argomento e dalla scelta delle citazioni, è interessante considerare come una realtà sviluppista consideri l’antispecismo.
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Animalismo e doppio pensiero orwelliano

Fonte: Il Cambiamento


Dall’antropocentrismo all’antispecismo, dal veganesimo alla cultura della carne. Il rapporto dell’uomo con gli altri animali è spesso caratterizzato da profonde contraddizioni: come può un ‘amante degli animali’ essere allo stesso tempo un mangiatore di carne? Probabilmente si tratta di un controsenso, riconducibile a quel fenomeno che George Orwell definì ‘doppio pensiero’.

di Andrea Romeo – 20 Febbraio 2012

Che l’Occidente sia antropocentrico non vi è dubbio alcuno. L’antropocentrismo è una forma di pensiero che si ripercuote nella realtà determinando un’incessante recinzione e cementificazione della Natura, con l’obiettivo di creare habitat artificiali prevalentemente umani: la prima forma di Matrix in cui viviamo è la città. Tuttavia rimane il fatto che l’uomo, volente o nolente, deve convivere con altre creature che popolano il pianeta e, che ci piaccia o no, la Terra non è solo degli uomini, e guai se non fosse così, pena l’estinzione!


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Steve Best: “La mia guerra per gli animali”

steve best - Steve Best: “La mia guerra per gli animali”

Estratto della conferenza tenuta da Steve Best a Firenze il 25 settembre 2013


Fonte Restiamo animali

Steve ha sostenuto che stiamo vivendo la sesta estinzione di massa, un’estinzione volontariamente causata dall’essere umano a tutte le altre specie. E lui usa volutamente il termine “guerra” (parla di ANIMAL WARFARE al posto di ANIMAL WELFARE) denunciando esplicitamente la “guerra” che gli umani hanno dichiarato agli animali. Secondo Steve il linguaggio deve essere più crudo possibile e parla anche di “olocausto”. Il campo di battaglia si è ampliato all’intero globo e gli strumenti sono esattamente quelli utilizzati dalle guerre: prigionia, armi, chimica, interessi economici, tasso di morte in spaventosa crescita. Un esercito di sette miliardi di consumatori richiede che nulla sia lasciato al caso e che ogni singolo animale sia asservito al sistema economico e industriale “carnista”.

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