Animalismo e doppio pensiero orwelliano

Fonte: Il Cambiamento


Dall’antropocentrismo all’antispecismo, dal veganesimo alla cultura della carne. Il rapporto dell’uomo con gli altri animali è spesso caratterizzato da profonde contraddizioni: come può un ‘amante degli animali’ essere allo stesso tempo un mangiatore di carne? Probabilmente si tratta di un controsenso, riconducibile a quel fenomeno che George Orwell definì ‘doppio pensiero’.

di Andrea Romeo – 20 Febbraio 2012

Che l’Occidente sia antropocentrico non vi è dubbio alcuno. L’antropocentrismo è una forma di pensiero che si ripercuote nella realtà determinando un’incessante recinzione e cementificazione della Natura, con l’obiettivo di creare habitat artificiali prevalentemente umani: la prima forma di Matrix in cui viviamo è la città. Tuttavia rimane il fatto che l’uomo, volente o nolente, deve convivere con altre creature che popolano il pianeta e, che ci piaccia o no, la Terra non è solo degli uomini, e guai se non fosse così, pena l’estinzione!


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Amiamo gli Animali ma mangiamo ancora carne, perché?

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La “Dissonanza cognitiva”: è una teoria basata sull’assunto che un individuo mira normalmente alla coerenza con se stesso. E’ un concetto introdotto da Leòn Festinger. Quando i pensieri, le emozioni o il comportamento sono in conflitto tra loro l’individuo prova disagio e tende a eliminare quelli in contraddizione. In altri termini ogni persona può tollerare soltanto un minimo numero di discrepanze nella sua identità, cercando di ridurre le cognizioni dissonanti e rafforzare quelle consonanti. Un individuo che possiede idee o comportamenti tra loro coerenti si trova in una situazione emotiva soddisfacente detta ‘consonanza cognitiva’. Al contrario, se ci fosse incoerenza tra pensieri e comportamento proverebbe imbarazzo.
Secondo Festinger: “modificando il comportamento di una persona, i suoi pensieri cambieranno per minimizzare la dissonanza”.
La dissonanza cognitiva può essere ridotta in tre modi diversi:

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