Questo articolo riporta un testo di Massimo Filippi intitolato “brevi note su specismo e antispecismo”, le note (tutt’altro che brevi, ma molto interessanti) hanno il pregio di delineare lo scenario filosofico e storico in cui si muovono specismo ed antispecismo. L’autore inoltre propone alcune soluzioni utili e da dibattere.
BREVI NOTE SU SPECISMO E ANTISPECISMO
http://www.oltrelaspecie.org/doc/seminario-antispecista/Filippi.pdf
Massimo Filippi
«Penso alle mucche, ai vitelli, al toro; capre e pecore e perfino […] all’umile maiale, come a rappresentazioni celesti: mansuete, dolorose sempre, benevole sempre, magnifiche. Non vedo perché l’uomo debba pensare che gli appartengono, che sono suoi propri, che può distruggerli, usarli. Concetto tra i più barbari e nefasti, da cui procede tutta la immedicabile violenza umana, l’essere micidiale della storia, la cui meta sembra solo l’accrescimento di sé, tramite il possesso e la distruzione dell’altro da sé. [… ] Più uccidiamo e più siamo uccisi. Più degradiamo e più siamo degradati» (1).
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