Siamo tutti Eichmann

Fonte Veganzetta


Alcune riflessioni in occasione del Giorno della Memoria

“ (…) Eichmann non capì mai quello che stava facendo. E non era uno stupido, era semplicemente senza idee, una cosa molto diversa dalla stupidità. E proprio quella mancanza di idee lo predisponeva a diventare uno dei maggiori criminali del suo tempo, perché la mancanza di idee, la lontananza dalla realtà, possono essere molto più pericolose di tutti quegli istinti malvagi che si crede siano innati nell’uomo. È stata questa la lezione del processo di Gerusalemme”.

Hannah Arendt, La banalità del male

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Filo spinato e sorveglianza

cobweb 2803327 640 - Filo spinato e sorveglianza

 

Fonte Veganzetta


In occasione della ricorrenza del Giorno della Memoria (il 27 gennaio) in cui si commemorano le vittime dell’Olocausto, è utile ricordare che l’origine etimologica del termine deriva dal greco antico e significando “bruciato interamente” indicava il rogo del corpo delle vittime animali immolate in onore di una divinità. Come quasi sempre accade l’origine della sofferenza umana trae origine o “ispirazione” dalla sofferenza non umana.
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Clauberg

Clauberg - Clauberg

 

Fonte Nemesi Animale


“Il quadro complessivo della personalità di Clauberg che emerge dalla sua attività di sperimentatore ad Auschwitz è la convinzione autoassolutoria, condivisa da altri medici nazisti, che egli ebbe di operare come scienziato secondo i fini della medicina per il bene di molti, per l’interesse dello Stato, sacrificando non alcuni esseri umani, comunque destinati a morire nelle camere a gas, ma semplici strumenti per il progresso scientifico”

Queste parole si riferiscono a Carl Clauberg, stimato ginecologo che torturò, seviziò e infine uccise un numero inquantificabile di persone nel campo di concentramento nazista di Auschwitz.
Le sue ricerca sull’infertilità portarono alla sviluppo di farmaci utilizzati ancora oggi e di tecniche che, a distanza di 70 anni sono ancora attualissime (come il comunissimo test di Clauberg, appunto).

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L’analogia oscena: Olocausto e animali, Isaac Singer e Primo Levi

Fonte: www.animalismoevegetarianesimo.com/2011/09/lanalogia-oscena-olocausto-e-animali.html


L’analogia oscena (come la definisce Enrico Donaggio in un suo saggio) è un parallelismo forte, violento.
Consiste nell’accostare i moderni allevamenti industriali a dei lager, l’opera di sterminio animale nella contemporaneità a quella perpetrata settant’anni fa dalla Germania hitleriana.

È un nodo scottante, che diversi autori hanno però trattato con attenzione e senza peli sulla lingua (Isaac Singer, Coetzee, Charles Patterson in Un’eterna Treblinka).
Chiariamo subito che l’analogia oscena può essere considerata un qualcosa di stupido e provocatorio solo se il suo concetto fondante viene fraintesto, se la sua intenzione viene fraintesa.

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