Dove sono? Tra il dire e il fare c’è di mezzo il virus

Nel paese della bugia, la verità è una malattia.
Non ha vaccino, non ha cura e neanche a metri si misura.
La verità è presagio solo di buona sorte e ai bugiardi
non rimane che tenersi il naso lungo o le gambe corte.
Gianni Rodari

Premessa
In Italia da qualche tempo, adducendo motivazioni legate all’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da coronavirus, è in atto una limitazione sempre maggiore delle legittime libertà individuali umane. Lo strumento utilizzato è il famigerato certificato digitale denominato green pass.
Con il dilagare del virus infatti è cominciata la lotta alla pandemia, che ben presto è divenuta una guerra con tanto di lessico appropriato (medici in trincea, martiri, eroi, nemico da sconfiggere e via discorrendo). L’asticella del controllo sociale a fini sanitari (?) ha cominciato così a salire sempre più, inesorabilmente, fino alla situazione odierna in cui pare che l’integrità del corpo umano non sia più un argomento riguardante chi tale corpo lo possiede, ma sia diventato esclusivamente di pertinenza pubblica. Sulla questione si sono creati due fronti contrapposti, sempre più radicali e distanti tra loro a causa di notizie false, tendenziose, di verità ed evidenze non dette o negate, di previsioni funeste, statistiche che dimostrano tutto e il contrario di tutto ed ovviamente emergenze continue. Continua a leggere

La scoperta dell’acqua calda: la psicologia dello specismo

Laura Matilde Mannino traduce per Peacelink un testo pubblicato dallo psicologo Lucius Caviola a proposito di una sua recente ricerca, che dimostra come lo specismo sia effettivamente un costrutto psicologico e che ha affinità con altre forme di pregiudizio intraumane.
Di seguito il link al testo tradotto, è possibile infine leggere alcune riflessioni su queste ricerche che si potrebbero tranquillamente definire come “la scoperta dell’acqua calda“.
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Il mito del ribelle non aiuta la liberazione animale

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A noi Umani sono sempre piaciute le figure eroiche e ribelli perché in definitiva soddisfano una nostra propensione al romanticismo, osando ciò che generalmente noi non siamo disposti ad osare. Non fa eccezione il mondo animalista e antispecista (pur sempre formato da Umani), che ha preso a considerare sempre più quegli Animali che trovano la forza di ribellarsi e di fuggire alla sorte decisa dai loro aguzzini umani. Certo chi tra gli Animali si difende, attacca o scappa per salvarsi la vita, attira sempre simpatie e solidarietà, tanto da giungere ad assumere addirittura un’identità: smette di essere un numero, un oggetto o un corpo destinato a fornire reddito, per divenire un soggetto: un individuo.

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L’antispecismo pericolo per lo sviluppismo

Start magazine, un magazine online che è “dedicato all’innovazione ed alla crescita”, pubblica un articolo a firma di Giuseppe Gagliano sull’antispecismo dal titolo “Chi sono e cosa sostengono gli antispecisti“. Nella prima parte l’autore prende in considerazione il testo di “Proposte per un Manifesto antispecista” per fornire una definizione di antispecismo e di specismo. Le considerazioni (abbastanza confuse a dire il vero) spaziano poi su concetti espressi da Melanie Joy e Leonardo Caffo. A prescindere dall’attinenza o meno dell’articolo all’argomento e dalla scelta delle citazioni, è interessante considerare come una realtà sviluppista consideri l’antispecismo.
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Il veganismo ai tempi del Coronavirus

coronavirus 4972480 640 - Il veganismo ai tempi del Coronavirus

 

Da quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il nuovo Coronavirus (Covid-19 o SARS-CoV-2) una pandemia, in pratica non esiste un continente che non sia stato interessato dalla sua presenza. Con il crescere del contagio, sono cresciute le emergenze sanitarie e diminuite le libertà individuali e collettive, fino a giungere a situazioni giustamente paragonate agli scenari immaginati nei romanzi distopici di Orwell, Huxley o Bradbury. I media fanno a gara nello snocciolare dati, tendenze, curve ascendenti e discendenti di contagi, raggiungimento di picchi ed elenchi di decessi; scienziati e esperti nelle più svariate discipline si affannano a fornire pareri su come uscire (più o meno indenni) dalla pandemia, su come dovremmo condurre gli interventi necessari a contrastarla e le modalità per convivere con il virus. Tutti si concentrano sul come arginare il dilagare di Covid-19, nessuno o quasi si interroga sul perché questo virus abbia colpito così duramente la nostra specie: ora non c’è tempo, dopo non ci sarà più la voglia di farlo.

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La pseudo-religione di Animal Save Movement

«Siamo stati invitati nel reparto macellazione».

Questo è lo sconcertante titolo di un post1 pubblicato nella pagina facebook del gruppo Animal Save Movement il 12 gennaio 2020.
Il testo del post viene riportato integralmente di seguito tradotto in italiano da Pasquale Stigliano per Veganzetta, questo perché è opportuno che venga letto, se non altro per poter comprendere appieno la gravità della condizione in cui versa il cosiddetto movimento per la liberazione animale ai giorni nostri. Continua a leggere