Quando si parla di liberazioni

Fonte Veganzetta


calamaro - Quando si parla di liberazioni

Illustrazione di Emy Guerra per Veganzetta

Quando si parla di liberazioni, immediatamente viene in mente l’azione diretta volta a sottrarre gli Animali dai tanti Lager in cui sono rinchiusi, salvandoli così da una (non) esistenza in gabbia trascorsa tra privazioni e maltrattamenti, nell’attesa dell’uccisione per essere trasformati in “prodotti”.

Sono tante le maniere in cui si può mettere in atto una liberazione di questo tipo, ed è importante distinguerne le diverse modalità – principalmente a volto scoperto o coperto – poiché ognuna risponde a strategie diverse e mira a raggiungere obiettivi specifici; soddisfacendo, sempre, la finalità precipua di restituire agli Animali la dignità ed esistenza di cui sono stati privati, talvolta alcune liberazioni riescono a trascendere la contingenza dell’atto stesso, inserendosi e configurandosi entro una più complessa prospettiva d’azione a lungo termine. In questo modo una liberazione non mira “soltanto” (le virgolette sono d’obbligo perché quando si parla di salvare una vita non è mai un “soltanto” ed è sempre un gesto di incalcolabile valore: di fatto il valore di una vita non è misurabile) a salvare alcune vite, ma apre scenari inediti di una diversa considerazione dell’Animale, per un momento sottratto alla finzione di una realtà che solo lo reifica e degrada, per restituirgli la sua preziosa, unica individualità.

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La sopravvivenza di Visoni nati in cattività e reinseriti in natura

Fonte Veganzetta


Un interessante documento pubblicato nel 2009 dal periodico Biological conservation che illustra con dovizia di dati una ricerca durata ben otto anni su un piccolo gruppo di Visoni europei (Mustela lutreola) nati in cattività e reintrodotti in natura dopo essere stati muniti di radio-collare.

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